Dr Corrado Balacco Gabrieli
Direttore del Dipartimento di Scienze Oftalmologiche dell'Università La Sapienza di Roma Policlinico Umberto I
Professore, nell'ambito della sua specializzazione c'è una particolare patologia rispetto alla quale il vostro Dipartimentoè ritenuto un punto di riferimento assoluto?
Ce ne sono tante, ma sicuramente due. La primaè quella legata alla possibilità che abbiamo oggi di correggere tutti vizi di refrazione, dico tutti, compresi quelli più alti, di miopia, ipermetropia, astigmatismo, e vizi composti. Poi ci sono altre patologie, per esempio, quelle legate alla terza e quarta età , tutte le ematolopatie senili, dovute a fattori degenerativi dell'area centrale della retina e della cornea. Per il resto, ovviamente, noi facciamo tutto quello che c'è da fare.
Quanto e comeè cresciuta la vostra branca di specializzazione negli anni?
è cresciuta moltissimo, e l'apporto maggioreè venuto dalla tecnologia. Oggi tramite il laser ad eccimeri, un laser di quarta generazione, sofisticatissimo e assolutamente affidabile, riusciamo a correggere di fatto qualunque tipo di difetto di refrazione, senza toccare l'occhio, senza toccare la cornea.
Da un punto di vista statistico cosa può dirci? Quanti interventi fate?
Fra tutti gli ambulatori, i servizi speciali, le sub specialità che abbiamo qui presenti, eroghiamo mediamente e complessivamente circa 500 prestazioni al giorno. 100 di queste sono di pronto soccorso. Perchà© qui abbiamo uno dei due pronto soccorso regionali. 500 prestazioni al giorno complessive sono una mole di lavoro incredibile. Questo ci consente naturalmente, di seguire moltissimi pazienti che vengono da noi anche da fuori regione, soprattutto dal centro sud. Le patologie complicate, prima o poi arrivano da noi per essere studiate e trattate. Noi curiamo tutte le patologie oculari, dalla A alla Z, dalle palpebre fino al nervo ottico, alla retina, fino all'orbita.
In termini di risultatiè possibile fare un bilancio?
I risultati sono molto positivi, le posso dire che da noi viene una percentuale di patologie complicate e molto gravi, che si aggira attorno al 35% dei pazienti che noi visitiamo giornalmente. Cioè su 500 pazienti, un terzoè affatto da patologie complicate e complesse. Posso affermare che di queste patologie complicate e complesse, almeno il 75% riusciamo a risolverlo. Questoè un fatto quasi miracoloso, se si pensa che molti dei nostri pazienti vengono da fuori regione, e ci vengono inviati da colleghi oculisti o medici di base, perchà© sanno che qui abbiamo una competenza professionale elevata, oltre che attrezzature e tecnologie molto sofisticate, sia per la diagnostica che per la terapia.
Da un punto di vista strutturale, lei quindi ritiene che il Policlinico Umberto I di Roma, al di là di tutte le polemiche, al di là dell'involucro, rappresenti davvero un centro di eccellenza?
è sicuramente un centro di eccellenza, non solo nazionale, ma anche internazionale. Questo glielo posso assicurare,. Noi abbiamo collaborazioni di ricerca con almeno quattro nazioni in questo momento: la Francia, la Russia, gli Usa e la Spagna. Da molto tempo lavoriamo con loro.
Quindi non se la sente di affermare che tutte le polemiche su questa struttura siano motivate da situazioni obiettive? La ritiene una struttura all'avanguardia?
Assolutamente sà¬. Qui bisogna considerare che lavoriamo in una struttura che ha 110 anni di vita, è bellissima da vedere, tantoè vero che tutta la parte esterna,è dichiarata monumento storico nazionale, per cui tra l'altro, anche gli interventi di ristrutturazione sono estremamente complessi, e devono sempre essere coordinati con la Sovrintendenza alle Belle Arti. Abbiamo obiettivamente qualche problema in più rispetto agli altri ospedali, nel gestire strutturalmente, e vorrei dire morfologicamente, queste nostri ambienti. Tenga conto che noi dell'Oculistica, abbiamo una superficie coperta dedicata all'assistenza, alla didattica e alla ricerca, cheè enorme, pari a quasi 8000 metri quadrati coperti, suddivisi su sei superfici. Quindiè una enormità . è chiaro che qui, come in qualunque casa d'altronde, se andiamo a ficcare il naso negli angoli, un granello di polvere lo troviamo sicuramente.
Allora le dico, secondo me siamo oggetto di un attacco mediatico molto forte, che qualche ragionevole dubbio lo fa sorgere, perchà© vede, il fatto che qui vengano continuamente giornalisti e troupe televisive, guarda caso, sempre di una certa parte, a guardare sempre e solo questi aspetti, senza rendersi conto di quanto si fa, e di come lo si fa, e di quanto beneficio diamo alla gente che a noi si rivolge, mi sembra davvero che siamo di fronte ad attacchi che mirano a destabilizzare un sistema. Mi viene da pensare che questo continuo discredito abbia degli obiettivi precisi. Le case di cura private e convenzionate di Roma stanno andando male perchà© nelle strutture pubbliche, nonostante tutto, la gente sa che c'è maggiore professionalità , quindi credo siano tutti tentativi che puntano a screditarci, forse per favorire qualcuno evidentemente.
Se c'è, ci può fornire una sorta di vademecum, al di là di quelli classici, per prevenire i maggiori problemi oculari?
Sicuramenteè fondamentale il controllo all'apparato visivo, dall'oculista. Dopo i 40 anni andrebbe fatto ogni due anni, e dopo i 60 anni anche ogni anno. Questo sarebbe già sufficiente per prevenire molti problemi. Poi chiè affetto da patologie generali di tipo metabolico, come il diabete, i disturbi di tipo renale, di tipo cardiocircolatorio, problemi pressori, cardiopatie, disturbi di tipo artrosico che durino da tanto tempo, deve essere ancora più scrupoloso, perchà© tutte queste patologie possono creare ed indurre dei danni all'apparato visivo. Per loroè indispensabile farsi controllare con maggiore frequenza, anche ogni sei mesi.
Nella sua esperienza, al di là delle apparecchiature e delle metodologie, ci sono dei farmaci, che secondo lei, hanno veramente dato un apporto fondamentale alla risoluzione dei problemi oculari?
Certamente i cortisonici a lento rilascio, i farmaci antiangiogenici, che stiamo usando adesso; poi tutta una serie di antibiotici di quarta generazione, molto efficaci, ed anche una nuova generazione di farmaci anti virali che stanno dando ottimi risultati rispetto alle infezioni di tipo virale.
Qualè il futuro di questa sua specializzazione, verso quali frontiere va?
Sono sempre più convinto che nel futuro saremo legati e dipendenti dalle tecnologie sofisticate. Un po' tutta la medicina direi, ma la nostra specialità in particolare, già loè, ed in futuro lo sarà sempre di più. Nel nostro campo la tecnologia ha portato una vera rivoluzione, pensi a comeè possibile oggi operare la cataratta senza i traumi di una volta. Io ho cominciato a fare estrazione di cataratta con la pinza di arruga alla fine degli anni '60, e siamo oggi passati a operare la cataratta con un sistema di frantumazione a vibrazione impensabile fino a qualche anno fa. Oggi l'intervento di cataratta dura cinque minuti in mani esperte. Oggi le nuove tecnologie sono davvero micro invasive, e danno risultati straordinari, impensabili solo fino a quattro o cinque anni fa.
Nella sua esperienza c'è una patologia che ha visto crescere a dismisura negli ultimi anni?
Certamente tutte le patologie legate alle malattie degenerative, collegate alla terza e quarta età . Perchà© oggi si vive più a lungo. C'è stato un aumento della vita media incredibile. L'Italiaè al terzo posto nel mondo per la durata della vita media, qui da noi si vive ben oltre gli 80 anni. Quindi tutte le patologie legate alla vecchiaia sono diventate importantissime. L'organismo, seppure vive più a lungo, nonè esente dalle deteriorazioni, legate principalmente alle malattie degenerative.
Ci sono dei comportamenti che abbiamo assunto in maniera forte in questi ultimi anni, che hanno fatto aumentare le patologie legate agli occhi?
L'eccesso di cibo e soprattutto di alcuni cibi. Dopo i 60 anni bisogna dichiarare guerra assoluta allo zucchero bianco, definito dai diabetologi: bianco, dolce e nocivo. Quindi, dopo i 60 anni, fate guerra allo zucchero… e il fumo naturalmente, che pare prevenga l'Alzheimer ma per il resto fa molto male a tutto. Poi direi di adottare la giusta misura in tutte le cose aiuta.
Luigina Dinnella




















